martedì 2 dicembre 2008

Presentazione 1270 Frapin



Boudoir 36 è lieto di invitarvi il 7 dicembre dalle 18 in poi, nella sua sede, in via Santa Filomena, 36 a Catania per (ri)scoprire l'Eau de Parfum 1270 della Maison de Cognac Frapin.


Per Boudoir 36, 1270 è una vecchia gloria. Infatti questa eau de parfum ha fatto la sua comparsa in Italia per la prima volta nel 2005 proprio qui, a Catania. Successivamente il profumo, per una storia di famiglia ed una successione al vertice nella direzione della Cognac Frapin, è scomparso per un anno dalla scena internazionale. Adesso 1270 ritorna in una nuova veste, in una bottiglia da 100ml.


Il profumo porta come nome l'anno di fondazione della maison Frapin, ma è ispirato ad una delle più eccezionali creazioni Frapin, la "Folle Blanche" del 1870, rara e speciale acquavite. 1270 è una fragranza complessa, affascinante, che celebra il matrimonio di note floreali, fruttate, legnose e gourmand, amate sia dagli uomini, sia dalle donne.


Intenso insieme di legni esotici e di una grande varietà di frutti secchi, la sua nota di testa ci sorprende con note di arancia candita, noci e nocciole, uva e prugne secche, cacao e caffé.


Nel cuore scopriamo una sublime armonia di fiori di vigna e fiori di tiglio, insieme a tocchi speciali di pepe e altre spezie dolci.


La nota di fondo è data da un'armonia di cuoio, legni preziosi, miele e vaniglia.

La famiglia Frapin, installata nel sud-ovest della Francia dal 1270, è prima di tutto una famiglia di vignaiuoli, poi di distillatori e ciò avviene da più di venti generazioni. La Grande Champagne, Premier Grand Cru della regione del Cognac, diventerà la terra di elezione di questa famiglia. In particolare il loro quartier generale si trova a Segonzac, nello Château de Fontpinot. Fra i suoi antenati, la famiglia Frapin annovera il celebre scrittore del XVI sec. François Rabelais, nato da Antoine Rabelais e da Catherine Frapin. Benedettino, medico, professore di anatomia, direttore dell'ospedale di Lyon, è stato anche autore di scritti medici, ma soprattutto del celebre "Vie inestimable du grand Gargantua, père de Pantagruel". Rabelais è il perfetto esempio dell'umanista rinascimentale. Oggi il domaine della famiglia Frapin si estende su trecento ettari esclusivamente nella Grande Champagne, territorio classificato come Premier Grand Cru du Cognac. Questo territorio viene chiamato così poiché il terreno è in calcare friabile, identico a quello della regione di Reims, territorio di Champagne.

Durante la serata degusteremo il Cognac Frapin VSOP, armonioso con una persistenza dei sapori caratteristica della Grande Champagne. Dal colore ambrato-dorato, con un complesso bouquet fruttato e fiorito, dalle discrete note vanigliate, questo cognac ha vinto la medaglia d'oro nella sua categoria nella competizione World Spirit 2001 a San Francisco.


Vi aspettiamo per una serata di piaceri epicurei!


mercoledì 19 novembre 2008

Exhibition!



Da venerdì 21 novembre a domenica 23 novembre, Boudoir 36 sarà presente alla Watches and Luxury Fair che si terrà a Catania, nella prestigiosa sede di Palazzo Biscari.

Oltre all'esposizione, che avrà luogo venerdì dalle 15 alle 19 e sabato e domenica dalle 11 alle 19, è importante segnalare anche il ballo di gala che si terrà sabato 22 novembre alle ore 21, sempre a Palazzo Biscari. Il fine di questa serata è benefico, infatti l'incasso verrà devoluto a favore dell'AIRC, associazione italiana per la ricerca sul cancro.

Per informazioni è possibile consultare il sito www.wlfair.com.

Vi aspettiamo!

venerdì 31 ottobre 2008

Compleanno!


In questa data di streghe e folletti, dolcetti e scherzetti, tre anni fa apriva le sue porte, a Catania, Boudoir 36.
Erano state delle giornate frenetiche, una corsa contro il tempo per non mancare l'appuntamento che era già stato diffuso in città tramite una fitta rete di inviti e passaparola.
E negli ultimi due giorni è arrivato anche il prezioso aiuto di ProfumataMente...
Un bellissimo ricordo di una serata affollatissima della quale alla fine del post potrete vedere qualche testimonianza.
Dopo tre anni comunque è anche possibile, forse doveroso, fare qualche bilancio.
I primi tempi sono stati più difficili. Molte persone passavano scambiando Boudoir 36 alternativamente per un luogo dove si leggevano i tarocchi o per un posto dove si vendevano copie di profumi commerciali. Oggi passano ancora persone che non conoscono né il negozio, né la profumeria artistica, ma ci sono stati ( e spero ci saranno ancora) gli incontri fortunati, i passaggi memorabili, le visite piacevoli.
Ma soprattutto ci sono i "miei" amati profumi, quelli che con passione continuo a selezionare e a ricercare in un mondo che poco per volta, purtroppo, sta diventando una giungla. Ho iniziato con ben poco, praticamente solo con Diptyque e L'Artisan Parfumeur. Oggi penso di avere una buona selezione, certamente migliorabile, malgrado lo spazio che inizia a diventare uno dei fattori vincolanti (appena 20 mq...).
La motivazione fondamentale di questo post è un sonoro GRAZIE a tutti coloro che hanno apprezzato e che mi hanno dato la possibilità di poter festeggiare con gioia questo terzo compleanno!!

Ecco un riassunto della serata inaugurale... (31/10/2005)





La gente attende l'apertura...










Una misteriosa ed affascinate donna francesce apre le pesanti tende che chiudono le porte e annuncia: "Mesdames et Messieurs, Boudoir 36 ouvre ses portes". La donna esce e si accomoda su una dormeuse sulla strada...











All'improvviso una strana creatura fa la sua apparizione, un uomo-pavone che rappresenta l'effimera aura del profumo e che si accinge ad avvolgere con sensualità la donna misteriosa...











Il sortilegio è avvenuto...































E finalmente la gente può entrare...














E curiosare...







E a fine serata si possono fare le foto con gli amici: Stefania (ProfumataMente), Nicole (la donna misteriosa), Io, Michele.










E alla fine Boudoir 36 si svuota e si prepara per la sua nuova vita!



GRAZIE E...AD MAIORA!!

mercoledì 1 ottobre 2008

Profumi di “nicchia”


Quando molti anni addietro mi sono avvicinato al mondo della profumeria artistica, sono venuto a conoscenza di questa espressione: profumi di nicchia. Era una parola che mi piaceva, perché mi poneva in contrapposizione con la massa, perché faceva del mio profumo oggetto di distinzione dal resto dell’umanità. Oggi invece, grazie all’esperienza accumulata e soprattutto al percorso formativo che ho seguito, questa espressione inizia a provocarmi l’orticaria. Infatti è un modo di dire usato e abusato, soprattutto da chi non ha amore e passione. Anche perché spesso rappresenta più l’aspetto distributivo che non quello qualitativo.
La guerra dei prezzi effettuata dalle grandi catene di distribuzione sui prodotti della profumeria commerciale ha creato purtroppo, di riflesso, un fenomeno alquanto sgradevole, ovvero il proliferare dei marchi di “nicchia”, a discapito della reale natura del settore della profumeria “artistica”.
Nella mia concezione, la profumeria artistica si fonda prevalentemente su due caratteristiche fondamentali:


  • qualità elevata delle materie prime utilizzate (N.B. dire che una materia prima sia pregiata non significa automaticamente che sia naturale, esiste un concetto di qualità anche nel mondo delle materie prime sintetiche);

  • scrittura compositiva di taglio “artistico”, ovvero capace di emozionare chi si mette all’ascolto del profumo.

Ulteriori considerazioni sull’aspetto esteriore del prodotto (package) dovrebbero essere considerate solo accessorie. Ovvero, se un ottimo profumo ha anche una bella bottiglia, un tappo elegante e una scatola raffinata, che ben venga. Però non è possibile accettare il contrario, cioè che un profumo mediocre o che, peggio ancora, sia ispirato ad un profumo di successo, sia indorato da un abbagliante aspetto estetico solo per aprirgli le porte di una vendita ad un prezzo elevato, in contesti in cui la clientela è abituata a spendere cifre più alte.


Riallacciandomi al discorso precedente, mi è capitato troppe volte di sentir dire ad alcuni agenti di commercio che hanno abbandonato il commerciale e si sono rivolti alla “nicchia” perché ormai il business sta in questo settore. E se non mancano agenti che operano delle scelte in base a ciò che reputano più giusto per le loro tasche, certamente, e ancor di più, non mancano gli affaristi che pensano di inseguire il guadagno facile buttandosi nella mischia all’inseguimento della gallina dalle uova d’oro. In cosa si traduce questo? Profumi che normalmente dovrebbero appartenere ad una fascia medio-bassa, abbigliati ad hoc, sono proposti a cifre stratosferiche.


Come arginare questo problema? Come salvare la profumeria artistica dal fenomeno della “nicchia”? Io ritengo che l’unico filtro reale può essere quello posto dai profumieri, ovvero da coloro che propongono i prodotti all’utente finale. Ogni dettagliante che ha sposato il mondo della profumeria artistica dovrebbe avere gli strumenti adeguati per comprendere se un prodotto che gli viene proposto per la vendita nel proprio negozio, sia da considerare qualitativamente valido dal punto di vista olfattivo, originale nei limiti del possibile (un profumo mono-materia è pur sempre facilmente individuabile) e ben realizzato (spesso per la fretta e per risparmiare i profumi non vengono filtrati adeguatamente e creano un residuo sgradevole). Infine se un progetto è legato all’eccellenza e se si colloca in una fascia di prezzo elevata non si può prescindere da alcuni requisiti di qualità di prodotto (la bottiglia perde o prende aria, il cache-pompe salta, il vaporizzatore crea dei residui, il tappo non si colloca stabilmente nella sua sede, etc.), nonché dalla ricercatezza nei particolari (che non sono mai trascurabili). Chiaramente gli strafalcioni devono essere banditi (ho letto titoli alquanto improbabili in un francese ortograficamente errato su profumi venduti a cifre improponibili), per non parlare delle cadute di stile (nomi che ricordano quelli di altri profumi affermati).


Perché dico tutto ciò? Perché sono innamorato di questo mondo e non vorrei assolutamente vederlo morire nel nome degli interessi di chi non vi appartiene.

giovedì 25 settembre 2008

Profumeria Artistica


Mancava l'ennesimo blog sui profumi? Certamente no... Tuttavia ho voluto creare un luogo dove potessero incontrarsi anche gli addetti ai lavori senza il timore di essere tacciati di pubblicità occulta. Dove ci sia comunque e soprattutto uno scambio tra appassionati, dove il fine ultimo non è quello di parlare di prodotti, ma di creature che colorano la nostra vita e che la riempiono di bellezza!

A presto